Rivista di diritto dell’economia, dei trasporti e dell’ambiente, III/2005

Convegno “I porti dell’area dello stretto di Messina nelle reti transeuropee”
Messina, 28-29 ottobre 2005


Stefania Bevilacqua *


Lo scorso 28 e 29 ottobre nell’aula magna dell’Ateneo di Messina si sono tenute due giornate di studio a conclusione del master di II livello in organizzazione dei trasporti nelle autorità portuali e marittime organizzato dal CUST dell’Università di Messina. Il convegno, che trae lo spunto da una riflessione sulla pianificazione infrastrutturale e dello sviluppo dei porti dell’area dello Stretto nelle reti transeuropee fornisce un’occasione per una riflessione sulle connessioni tra i diversi livelli di governo.

Al termine degli indirizzi di saluto delle autorità accademiche e istituzionali, la prima sessione del convegno è stata presieduta dal prof. Guido De Vita, ordinario di diritto della navigazione nell’Università Federico II di Napoli.

Il prof. Salvatore Raimondi, ordinario di diritto amministrativo nell’Università di Palermo ha trattato dei modelli organizzativi e procedimentali per una pianificazione integrata interregionale.

Il prof. Tommaso Affinita, presidente di Assoporti e dell’Autorità portuale di Bari ha evidenziato la staticità del nostro ordinamento portuale che non lo rende competitivo con i porti del nord Europa. Ad avere complicato il quadro istituzionale ha concorso la riforma costituzionale di cui alla legge n. 135/2001 ed il riparto di competenze tra Stato e regione. La difficoltà della concertazione si è resa più complessa ed ha portato ad una fase di stallo degli organi dell’Autorità portuale per quanto riguarda la nomina del Presidente. Infine, sotto il profilo finanziario si ribadisce l’allarme per il blocco dei finanziamenti nel settore delle infrastrutture ed ha auspicato il raggiungimento di una piena autonomia finanziaria delle Autorità portuali.

Il prof. Maurizio Maresca, ordinario di diritto internazionale nell’Università di Udine, ha trattato il tema dei servizi di interesse generale nell’ordinamento comunitario e l’uso delle infrastrutture. Ha delineato in primo luogo il quadro storico nel quale si è sviluppata la riforma dell’ordinamento portuale, caratterizzato da un forte statalismo e corporativismo, che ha portato all’emanazione della legge 84/94. La legge istitutiva delle Autorità portuali è rimasta allo stato embrionale rispetto alle Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità, istituite successivamente con legge 481/95. In secondo luogo, ha evidenziato come oggi sia in crisi lo stesso ordinamento comunitario, si è soffermato sulla direttiva Bolkestein sui servizi, sulla proposta di direttiva sui servizi portuali ed ha rilevato come il principio della liberalizzazione dovrà essere coniugato con il principio della solidarietà. Infine, da un’analisi dei diversi modelli in Europa, ha individuato nell’indipendenza e nella definizione di regole uguali per il porto e per il retroporto,il denominatore unico per lo sviluppo portuale. Tra gli altri relatori, hanno preso la parola la prof.ssa Francesca Pellegrino, associato di diritto della navigazione dell’Università di Messina e il prof. Aldo Tigano, ordinario di diritto amministrativo nell’Università di Messina.

La seconda sessione è stata presieduta dal dott. Cirillo Orlandi, presidente dell’autorità portuale di La Spezia.

L’avv. Giuliano Gallanti, presidente dell’ESPO (European Sea Ports Organisation) si è soffermato sulla pianificazione dei porti e dei sistemi infrastrutturali. Il superamento dell’attuale quadro normativo dovrebbe vedere la nascita di sistemi portuali con spazi retroportuali attrezzati che abbiano a capo un’autorità di sistema, servizi ferroviari dedicati (richiama a tal proposito il regolamento comunitario sui servizi ferroviari d’interesse generale) e dogana. Nella definizione di ambito portuale, contenuta nell’art. 5 della legge 84/94, si può arrivare a comprendere il sistema portuale.

L’avv. Mario Chiofalo, segretario generale dell’Autorità Portuale di Messina si è occupato della composizione dei diversi interessi territoriali nel procedimento di adozione del piano regolatore di Messina e Milazzo.

Il prof. Sergio Maria Carbone, ordinario di diritto della navigazione nell’Università di Genova, ha delineato i tratti di una nuova disciplina dell’ordinamento portuale. Il porto è sia un mercato con i suoi modelli organizzativi che stanno alla base del funzionamento del mercato ed è anche snodo infrastrutturale per le merci; quest’ultimo concetto si discosta dal modello organizzativo del mercato ed attiene al funzionamento della struttura. All’osservazione se il porto sia un mercato a se stante, la giurisprudenza ha risposto considerando i porti come un mercato autonomo, mentre l’utenza dei traffici considera un’area più ampia che comprende più porti.

Con particolare riferimento al regime giuridico dell’infrastruttura ed alle potenzialità di utilizzazione dei finanziamenti, il prof. Carbone ha individuato tre tipologie di infrastrutture e le modalità dei relativi finanziamenti:

  1. Infrastrutture relative alla sicurezza della navigazione (marittime navigational), per le quali sono dovuti interventi finanziari a tutti i livelli perché l’accesso è consentito alla generalità degli utenti;

  2. Infrastrutture di accesso al porto, date in concessione a gara pubblica;

  3. Impianti e opere che vengono realizzate all’interno del porto, dedicate alle esigenze di uno specifico utente, per le quali non è possibile attingere a livello comunitario.

Sabato 29 ottobre, le relazioni sono state svolte dall’Ing. Vincenzo Garofalo, Presidente dell’Autorità portuale di Messina sul tema della pianificazione e programmazione dello sviluppo dei Porti di Messina e di Milazzo. La relazione di sintesi del convegno è stata affidata al prof. Giuseppe Vermiglio, ordinario di diritto della navigazione nell’Università di Messina, mentre il prof. Giovanni Moschella, associato di Istituzioni di diritto pubblico nell’Università di Messina e responsabile scientifico del master, ha svolto la relazione conclusiva del master.

Al termine delle due giornate di studio, la prof.ssa Maria Piera Rizzo, ordinario di diritto della navigazione nell’Università di Messina e Direttore del CUST ha ricordato il compianto prof. Elio Fanara e ha consegnato una borsa di studio intitolata a suo nome.


*Assegnista di ricerca presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Palermo

Data di pubblicazione: 30 dicembre 2005