S. Zunarelli– M.M. Comenale Pinto,
Manuale di diritto della navigazione e dei trasporti, vol. I
CEDAM, PADOVA, 2009, pagg. XXII + 476, € 33,50
ISBN: 978-88-13-29164-8
Guido Camarda
È proprio il più classico dei manuali - quello di Lefebvre d'Ovidio,
Pescatore e Tullio - a fornire in ogni edizione (undici dal 1950
al 2008) un quadro panoramico dei vari volumi pubblicati, distinti in
trattati e manuali veri e propri.
L'opera di Zunarelli e Comenale Pinto - adeguatamente aggiornata (si
vedano ad es. le notizie sul pacchetto Erica III) - si inserisce,
secondo il titolo, nell'ambito della manualistica, ma pur sfiorando le
500 pagine vede in copertina il segno “I”, il che lascia
intendere, in mancanza di una prefazione, che vi sarà un seguito
con almeno un altro volume.
In ogni caso non potrà accadere diversamente perché se si escludono
casi di libri con finalità didattiche ridotte (per la natura dei corsi
o altre ragioni), l'esposizione dell'intera materia, per la sua
vastità, impone un numero considerevole di pagine anche per una
trattazione relativamente sintetica. Nel testo in argomento, le
finalità didattiche essenziali sono peraltro raggiunte con l'alternanza
di due diversi corpi di caratteri tipografici.
Il “manuale” non sembra avere l'intento di limitarsi ad aspetti
esclusivamente privatistici (una percezione definitiva sullo spazio
dato agli istituti pubblicistici si avrà al completamento dell'opera).
E tuttavia, sin da ora può ritenersi che persino l'intitolazione
richiede la presenza tutt'altro che marginale di profili pubblicistici
anche perché gli Autori nel titolo stesso non hanno sostituito
l'espressione tradizionale “diritto della navigazione” con quella di
“diritto dei trasporti”; le due espressioni sono congiunte.
L'opera è improntata ad una moderna concezione sistematica della
materia, ove trova ampia trattazione un capitolo relativo alla
responsabilità extra-contrattuale, nel presupposto che il diritto della
navigazione e dei trasporti costituisce un campo di prova delle teorie
sulla responsabilità civile. Specificamente, le “sezioni” riguardano:
la responsabilità per danni da aeromobile a terzi in superficie,
la responsabilità nel trasporto marittimo di idrocarburi e di sostanze
pericolose e nocive, la responsabilità per urto fra navi e fra
aeromobili e per urto misto, la responsabilità nella nautica da
diporto. Gli AA. non mancano di rilevare infine, la carenza di
una legislazione specifica sulla responsabilità degli enti di
controllo del traffico aereo e dei gestori aeroportuali; carenza che si
riflette sulle problematiche in tema di canalizzazione delle
responsabilità stesse.
Il Manuale non segue da vicino lo schema della trattazione
codicistica e ciò non soltanto perché alcune tipologie di trasporto ne
rimarrebbero escluse. In realtà l'evoluzione concettuale e fenomenica
richiede “più utilmente” raggruppamenti espositivi diversi (tipico è,
forse, l'esempio degli argomenti riguardanti la nave, che trovano
allocazione frazionata in più capitoli; v. soprattutto: a) sez. V del
cap.I, in tema di disciplina della navigazione e dei trasporti e di
definizione del suo ambito di applicazione, ove, tra l'altro, gli AA.
si soffermano sul concetto unitario di veicolo; b) sez. III del cap.
II, in tema di nazionalità di navi e di aeromobili, nel quadro della
trattazione relativa alla libertà di navigazione da i suoi presupposti).
Nel volume si rileva il fine non sporadico di effettiva
internalizzazione, per così dire, dei richiami a problemi, norme e
organismi di livello internazionale e comunitario che pertanto non sono
oggetto di trattazione avulsa dalle corrispondenti tematiche giuridiche
di livello nazionale.
Il metodo pluriordinamentale – che verrà sicuramente ampliato in sede
di applicazioni con le integrazioni delle prossime edizioni - non
risulta limitato alle fonti, comprese quelle regionali,(v- pag. 43) ma
si estende alle strutture organizzatorie.
Può cogliersi, in più di un'occasione, l'implicito convincimento del
“nuovo” ruolo del giurista, che non si limita a spiegare il significato
della norma o a dare una sistemazione meramente “tecnica” ad un
complesso di norme, ma cerca di individuare le ragioni di
insufficienza e inefficacia delle norme stesse, ed il ruolo propulsore
di certi organismi, come, emblematicamente la Comunità Europea. Di
quest'ultima è messa in risalto la funzione integratrice e
anticipatrice di molte discipline internazionali di settore e la sua
funzione talora sostitutiva degli Stati (si vedano gli accordi
internazionali sul traffico aereo extra-comunitario).
Il nuovo ruolo del giurista cui si faceva riferimento prevede la
ricerca delle ragioni socio-economiche della decadenza o del
superamento di alcuni istituti (si fa l'esempio delle conferenze
marittime, per le quali v'è anche il puntuale richiamo – pag. 84
- al reg. com. 1419/2006, quale effetto delle nuove scelte di
politica comunitaria).
Di contro vengono posti in evidenza i segni della vitalità e dello
sviluppo di altri istituti, attraverso numerose citazioni di open forms
nel complesso quadro della c.d. lex mercatoria e della prassi
mercantile in genere, richiamata dagli AA. varie volte (v. cap.12, sez.
I par. 1, pag. 273 ed anche pagg. 59, 99, 159 e segg. - anche in
riferimento agli schemi contrattuali del diritto marittimo inglese –
182, 274 e infine 413, ove gli AA. si soffermano sull'opera di
“codificazione” della Camera di commercio internazionale).
Nella consapevolezza dell'unicità del diritto, qualunque ne sia
la branca, il volume compie frequenti e organici richiami al codice
civile (sul punto v. pag. 49), non solo, ovviamente, per la disciplina
del trasporto in generale e del trasporto terrestre in particolare, e
non solo con l'inserimento, più che opportuno di un intero capitolo
dedicato alla vendita marittima e di due sezioni riguardanti lo
spedizioniere ed il mediatore, nel contesto del capitolo dedicato alle
attività ausiliarie e propedeutiche alle imprese di navigazione e di
trasporto.
In sede di costruzione sistematica, viene posta in luce la centralità
dell'art. 1680 cod. civ. Gli AA, pur senza prendere decisa posizione
(come si conviene per un Manuale) relativamente all'ancora presente
dibattito circa l'interpretazione di tale norma, sottolineano la tesi
prevalente, che sostiene l'applicabilità della disciplina civilistica
del trasporto alle norme regolamentari o consuetudinarie di esclusiva
natura navigazionistica.
Ciò, si osserva per inciso, torna specialmente utile al fine di
risolvere questioni relative ai trasporti intermodali. Ad analoga
conclusione si perviene nella materia assicurativa.
Ritornando agli aspetti pubblicistici e privatistici più rilevanti, v'è
da rilevare che in questo primo volume gli argomenti di natura
pubblicistica si collegano (se si escludono temi legati al diritto
internazionale e alla materia della sicurezza) quasi completamente al
diritto dell'economia e più in particolare alla disciplina della
concorrenza e del mercato, ove ormai le regole fondamentali vengono
elaborate in sede comunitaria. V'è però da ritenere che nel II volume
argomenti quali le competenze delle Capitanerie di porto, il ruolo
gestorio delle Autorità portuali, le funzioni di vigilanza e controllo
dell'ENAC, verranno organicamente e (sia pur sinteticamente) trattati.
Presumo ancora che nel medesimo secondo volume troverà spazio il
contratto di arruolamento, le cui specialità rispetto al contratto di
lavoro comune, giustificano l'inserimento nell'ambito del diritto
della navigazione.
Di contro va posta in evidenza la collocazione, tutt'altro che
incidentale, assegnata alla problematica della sicurezza nella duplice
accezione di safety e security e in una prospettazione che include la
tutela ambientale.
Come in ogni trattazione che riguardi tutte le modalità è del
trasporto, la parte più ampia,per ragioni ben note, finisce con
l'essere dedicata al diritto marittimo; adeguato spazio trova tuttavia
anche la parte aeronautica.
Infine, il volume contiene un capitolo articolato in più sezioni sul
contratto di trasporto in generale e dunque sulla disciplina contenuta
nel codice civile. Con separati capitoli vengono esaminate le
discipline dei trasporti ferroviari e di quelli di cose su strada.
È agevole prevedere che in futuro verranno ampliate quelle parti
relative ad analogie e differenze con corrispondenti istituti di
diritto marittimo ed aeronautico per una sempre più effettiva
sistemazione unitaria del diritto dei trasporti.
Data di
pubblicazione: 21 settembre 2009.